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Assegnazione Punteggi 2024

Granfondo Mangia e Bevi: premio “Rosemarie amava la vita” assegnato ad Olga Cappiello

Vercelli – La vita di Rosemarie Bellazzi è il racconto di una donna che non si arrende, ma che accetta il cambiamento determinato dal tumore al pancreas per provare a governarlo, invece di subirlo. L’incontro con la malattia produce cambiamenti significativi. Il cancro fa emergere la solitudine e l’isolamento. Ogni alterazione fisica, causata dalla malattia o dalla cura colpisce la persona e diventa motivo di vergogna e isolamento.

Per Rosemarie Bellazzi non era così. Lei non si è mai arresa, non si è mai vergognata, non si è mai lamentata dei forti dolori causati dal cancro al pancreas diagnosticatogli nel 2018. Responsabile del reparto di Dermatologia dell’Ospedale S. Andrea di Vercelli, Rosemarie sapeva bene che con il cancro si può vivere, si può cogliere la sfida e lottare per vincerla.

La prognosi dei colleghi, tre mesi di vita, ha trasformato la paura di Rosemarie in resilienza. Pedalare in sella alla sua bicicletta, amata compagna di tanti viaggi e avventure indimenticabili, era la soluzione per lenire la nausea dopo i trattamenti chemioterapici.

In alcune occasioni, grazie ad un elastometro che Rosemarie inseriva nella borraccia, si sottoponeva alla chemioterapia mentre pedalava.

La storia di Rosemarie Bellazzi ha lasciato un segno indelebile nel cuore e la passione degli organizzatori della Granfondo Mangia e Bevi Vercelli Monferrato che hanno voluto assegnare il dorsale uno al marito Gianni Donis, appassionato ciclista che ha partecipato a diverse granfondo e alla regina delle randonnée, la Parigi Brest Parigi che si tiene sulla distanza di 1200 chilometri.

Mentre il dorsale numero due è assegnato a Olga Cappiello (Team De Rosa Santini) che riceverà anche il premio Rosemarie amava la vita. La ciclista torinese, tra le regine delle granfondo, è stata investita ed è rimasta per ben tre mesi a letto prima di tornare a pedalare. I medici gli avevano comunicato che probabilmente non sarebbe mai più risalita in bicicletta. Ma anche Olga non si è mai arresa e ha continuato a lottare per tornare a pedalare.

“Per Rosemarie la bicicletta era un anestetico naturale – afferma il marito Gianni Donis – dopo le chemio saliva in sella alla sua bicicletta per contrastare gli effetti negativi delle cure. E’ stata una donna straordinaria, che ha lasciato a me e alle nostre figlie un importante messaggio: mai arrendersi. Ricordo il suo sorriso, la gioia di pedalare anche duranti i viaggi più impegnativi, come il Cammino di Santiago, l’attraversamento della Provenza in bicicletta”.

Lo scorso 17 maggio si è spenta un’eroina della lotta per la vita. Una donna straordinaria che ha vissuto per altri tre anni dopo quell’infausta prognosi, in sella alla bicicletta.

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